Compartimentazione antincendio delle facciate

Cos'è la compartimentazione antincendio delle facciate? La compartimentazione antincendio delle facciate è la valutazione della resistenza al fuoco della soluzione adottata per la realizzazione delle compartimentazioni al fuoco in corrispondenza dei solai e delle facciate degli edifici.

In conformità alla “Guida Tecnica su: Requisiti di sicurezza antincendio delle facciate negli edifici civili”, è necessario garantire la compartimentazione al fuoco in corrispondenza della testata dei solai in c.a. mediante prodotti testati all'incendio.

Nel caso riportato, la compartimentazione antincendio di facciata, rappresentata nell'immagine a seguire, è stato utilizzato un materassino in lana minerale con densità non inferiore a 40 kg/m3. All’intradosso del materassino in lana di roccia, al fine di garantire la tenuta della compartimentazione orizzontale, è stato inserito un lamierino continuo in acciaio zincato con spessore non inferiore a 10/10, fissato meccanicamente alla struttura.

Per la compartimentazione orizzontale in oggetto è richiesta la classe di resistenza al fuoco EI 60.

In conformità alla “Guida Tecnica su: Requisiti di sicurezza antincendio delle facciate negli edifici civili”, è stato realizzato un pannello parafiamma con lunghezza non inferiore a 1 m in corrispondenza delle testate dei solai in latero cemento che presentano una cordolatura in c.a. a perimetro. Tale pannello è stato realizzato mediante un pannello sandwich fissato alla struttura. Per il pannello in esame è richiesta la classe di resistenza al fuoco E 60 ef (o→i).

La GUIDA TECNICA su: "Requisiti di sicurezza antincendio delle facciate negli edifici civili” ed. 15 aprile 2013 fornisce indicazioni in merito ai requisiti che dovranno possedere le facciate per evitare il rischio di propagazione del fuoco tra i compartimenti e garantire la sicurezza sia degli occupanti l’edificio, sia delle squadre di soccorso.

Penalizzare il comportamento di questo nodo è necessario condurre analisi sono condotte in accordo al DM 16/02/2007 mediante il codici di calcolo ad elementi finiti. Nel caso specifico è stato utilizzato il programma ad elementi finiti Straus7, in grado di effettuare analisi nel transitorio termico di strutture esposte al fuoco.
L’analisi termica è condotta risolvendo l’equazione di Fourier in regime non stazionario tramite la relazione di scambio termico:

Così facendo è possibile analizzare le caratteristiche richieste dalla linea guida per quanto riguarda il parametro di isolamento (I), che risulta verificato se le temperature all’estradosso risultano inferiori alla temperatura limite, in accordo alla norma europea.

Mentre, per quanto riguarda il parametro di tenuta ai fumi (E), è necessario studiare il nodo con soluzioni tecniche che ne definiscano la continuità materica e la che la tenuta dei fumi.

Secondo la “GUIDA TECNICA su: “Requisiti di sicurezza antincendio delle facciate negli edifici civili”, per facciate semplici e Curtain Walls, in corrispondenza di ogni solaio con funzione di compartimentazione deve essere prevista una fascia, costituita da uno o più elementi costruttivi di altezza complessiva pari a 1 metro, di classe di resistenza al fuoco E60 ef (o→i). Così facendo, viene impedita la propagazione dell’incendio da un piano a quello superiore per un tempo non inferiore a 60’ minuti.
La soluzione proposta è solo una delle tante che può essere realizzata e la scelta specifica deve essere validata da Analisi termica con software di calcolo ad elementi finiti.

Si ricorda che la compartimentazione antincendio di facciata ha i seguenti obiettivi:

  1. limitare la probabilità di propagazione di un incendio originato all’interno dell’edificio, a causa di fiamme o fumi caldi che fuoriescono da vani, aperture, cavità verticali della facciata, interstizi eventualmente presenti tra la testa del solaio e la facciata o tra la testa di una parete di separazione antincendio e la facciata, con conseguente coinvolgimento di altri compartimenti sia che essi si sviluppino in senso orizzontale che verticale, all’interno della costruzione e inizialmente non interessati dall’incendio;
  2. limitare la probabilità di incendio di una facciata e la sua successiva propagazione, a causa di un fuoco avente origine esterna (incendio in edificio adiacente oppure incendio a livello stradale o alla base dell’edificio);
  3. evitare o limitare, in caso d’incendio, la caduta di parti di facciata (frammenti di vetri o di altre parti comunque disgregate o incendiate) che possono compromettere l’esodo in sicurezza degli occupanti l’edificio e l’intervento in sicurezza delle squadre di soccorso.

L'applicazione di questa Linea Guida permette di assolvere positivamente alle richieste riportate nel capitolo S.3 - Compartimentazione del Codice di Prevenzione Incendi. Infatti, qualora sia necessaria la compartimentazione a piano, tale requisito deve essere presente anche sulla facciata dell'edificio, in corrispondenza della testata dei solai in c.a. mediante prodotti testati all'incendio.